lunedì 16 dicembre 2013

3 - Cambiamento e Atteggiamento in Azienda

Siamo pronti a questa metamorfosi ? 


Nell'Articolo 1 e nell'Articolo 2 sul Cambiamento abbiamo scritto sinteticamente di aspetti legati alle caratteristiche del Leader, innate o acquisite, applicabili anche a tutti coloro che puntano a Migliorare. Atteggiamenti che il Leader deve trasferire ai Collaboratori per mettere in atto il Cambiamento.
In questo Articolo vediamo alcuni atteggiamenti dei Collaboratori che il Leader deve tenere sotto controllo, monitorare e modificare.
Evoluzione, CambiamentoMiglioramento quale Atteggiamento e Attitudine abbiamo in merito ? Negativa o Positiva ?
Un Leader ha per definizione e senza dubbi un'Attitudine Positiva, la base su cui costruire ogni successo. 

"E' possibile avere un'Attitudine Positiva senza essere un Leader

ma per essere un Leader bisogna necessariamente avere un'Attitudine Positiva"


E i collaboratori che Atteggiamento hanno di fronte al Cambiamento ?
Quale è la loro Attitudine ?
Tendenzialmente sono portati:
- Al Negativismo 
Spesso si nota la straordinaria capacità di scoprire ed esaltare gli aspetti negativi di ogni idea o proposta proveniente da altre Persone o dal proprio Leader, dimenticando quasi totalmente l'esistenza degli aspetti positivi.
Il nostro dizionario ci aiuta in questo essendoci molti più vocaboli che esprimono negatività rispetto a quelli che indicano positività !
Tendiamo “all’ascolto per criticare” e ci manca la capacità “dell'ascolto per condividere”.

- Al Conformismo
Una chiusura verso le nuove idee, al confronto, alla discussione per non uscire dalla propria zona di confort. 
Più radicata è l’area di confort, più forte è il Conformismo e la paura del Cambiamento.
- Al Giustificazionismo
Le giustificazioni sono un inno in difesa della mediocrità, un alibi che se accettato porta al ripetersi dell’errore, sono una difesa contro una minaccia presunta e bloccano il miglioramento
Un Leader che si giustifica tende a sfuggire alle proprie responsabilità e non accetta di assumersi l’onere dei propri errori.

Il vero Leader esprime il coraggio delle proprie azioni e nell’assunzione di responsabilità anche di fronte a errori non ha difficoltà ad ammetterli.
Il coraggio di dire “ho sbagliato io”.
La capacità di dire ho sbagliato è essenziale per avere successo, perché è catartica, non solo per i propri errori, ma anche per gli errori dei propri Collaboratori. 
Permette al buon Leader di accettare i propri errori, gettarseli alle spalle e procedere verso la fortuna.
Il Leader non può e non deve giustificarsi ma spiegarsi, deve trasformare la giustificazione in spiegazione, insegnando ai Collaboratori a riconoscere gli errori, affrontarli, porvi rimedio e fare in modo che non si ripetano.
Per correggere l’abitudine alla giustificazione dobbiamo semplicemente sostituire i SE e i MA (se avessi fatto ....) con i COME e i COSA (come/cosa posso fare x ....).



Il Leader deve essere coerente tra ciò che pensa, ciò che dice e ciò che fa, gli sarà più facile essere da esempio e seguito dai suoi Collaboratori.


Altra dote del Leader , da insegnare ai Collaboratori è sicuramente l'Umiltà, intesa come il mettere in discussione se stessi, tutto ciò che facciamo e come lo facciamo e dopo ogni Azione chiedersi Come/Cosa posso fare per migliorare ... 

Le migliori energie sono destinate all’analisi dei fatti e alla ricerca di soluzioni.

Confronto tra vincitori e vinti:
Il vincitore propone sempre soluzioni, ha un piano d’azione, dice “ci penso io”, trova risposte ai problemi, dice “ forse è difficile ma possibile”.
Il vinto fa il tifo per il problema, ha sempre una scusa, dice “non è compito mio”, trova sempre un problema a ogni risposta, dice “non è difficile è impossibile”. 

Angelo
331 3895772
angelovirago@gmail.com


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